Lo scandalo delle scommesse riaccende i fari sulla ludopatia: sono un milione e mezzo gli italiani dipendenti. Chi sono e come aiutarli?
Articolo di Gaia Giorgetti
Tiberio Patrizi
EX LUDOPATICO, HA FONDATO L’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARI NO GAME, CHE OFFRE AIUTO GRATUITO AI GIOCATORI E ALLE LORO FAMIGLIE
Può colpire tutti, in rete ci sono ancora più pericoli
Dalla mia associazione sono passati notai, farmacisti, pittori, geometri, elettricisti, pensionate, madri, adolescenti: nulla li accomunava tranne la malattia del gioco.
Il gioco muove 100 miliardi di euro. Una fetta va allo Stato, con le scommesse legali in presenza, superate oggi dal gioco online, anche illegale. Differenze?
Nessuna. Ci si può rovinare con il poker online e con il Lotto, un gioco che non sempre è innocuo: ho seguito un dirigente che ha bruciato 400mila euro. Con le slot machine, che sono legali e ti avvertono con una voce registrata quando superi la mezz’ora ma in realtà si può giocare all’infinito come facevo io: con la puntata massima, 100 euro durano 41 secondi. Il gioco online è anche più pericoloso, basta uno smartphone e i ragazzini da casa possono fare di tutto. È venuta da noi una madre con il figlio 17enne che aveva un debito di 9mila euro. Ci sono donne che arrivano a prostituirsi per un gratta e vinci.
Non ci sono controlli sull’identità?
Nei siti legali serve il documento e giochi se hai soldi, per quelli illegali basta che qualcuno garantisca e scommetti a credito, ma poi ti vengono a cercare con le minacce.
Come si può contrastare il fenomeno?
Con la prevenzione, cominciando a parlare di ludopatia già nelle scuole. Io ho perso tutto: case, risparmi, ma soprattutto la fiducia dei familiari. È stata mia moglie Rossana, che oggi in associazione segue i familiari, ad aiutarmi e a salvarmi.