Peculiarità del gioco d’azzardo tra gli anziani sono la disponibilità di denaro certo, maggior disponibilità di tempo libero, minori responsabilità familiari, necessità di uscire di casa e socializzare. Essere saggi ed anziani a volte non basta per non cadere nella trappola della dipendenza da gioco d’azzardo. Sembra proprio che perdere il controllo sul comportamento di gioco d’azzardo non abbia età, e a nulla valgono conoscenze antiche. Questa fase della vita è spesso caratterizzata dalla perdita di ruoli sociali tradizionali: non più lavoratori, non più genitori, non più mariti, mogli può favorire vissuti di isolamento, solitudine, depressione. Il gioco d’azzardo può cominciare ad essere praticato per creare socialità, per alleviare questi vissuti oppure una occasione per provare emozioni e divertimento. Anche “avercela fatta nella vita” può non essere sufficiente. Peculiarità del gioco d’azzardo tra gli anziani sono la disponibilità di denaro certo (derivante da pensione, rendite, risparmi derivanti dalla vita lavorativa); la maggior disponibilità di tempo libero in una età in cui si gode ancora di buona salute; minori responsabilità familiari in quanto i figli sono ormai indipendenti; necessità di uscire di casa e socializzare; gli anziani sono attratti per lo più da giochi di intrattenimento passivo (es. macchinette, Gratta e Vinci, lotterie, bingo) presenti ovunque nel territorio. E i cambiamenti neurobiologici associati all’invecchiamento (es. demenza senile) possono rappresentare fattori di rischio ulteriori (es. sottovalutare i danni, ridotta memoria, ecc.).